Con il mese di settembre, la comunità riprende il suo cammino.

La prima Messa alla chiesa di St.Alix sarà domenica 3 settembre alle ore 11.30.

A partire da sabato 9 settembre ricomincerà anche la Messa del sabato pomeriggio al Foyer Catholique Européen alle ore 18.00.

Buon anno pastorale a tutti!

Abbiamo quasi concluso l’anno pastorale 2022-2023, con giorni sorprendentemente assolati, che qui a Bruxelles, forse più che altrove, fanno bene all’anima ed al corpo.

Con alcuni amici impegnati nella comunità cristiana stiamo preparando il calendario del nuovo anno pastorale, che certo vuol dare ordine al tempo della comunità, al nostro viverla secondo il sequel dei giorni che inesorabilmente passano, ma soprattutto vuol fare emergere il senso  “liturgico” dell’anno, quello che in qualche modo fa il tempo della nostra fede e della fede della Chiesa: il tempo ordinario, quello di Avvento, di Natale, di Quaresima, di Pasqua, …..

Pensare il calendario pastorale non è solo una questione di date per evitare accavallamenti, sovrapposizioni, ma è soprattutto riconoscere un ordine nel tempo, come l’alternarsi del giorno e della notte, il susseguirsi delle stagioni, iscritto nella storia prima che noi fossimo: ed è riconoscere anche un ordine liturgico che ci precede e che dà senso al tempo della feria e della festa e del loro susseguirsi per un verso sempre uguali e per un verso sempre diverse.

San Paolo paragona in qualche modo l’anno liturgico al “Capitolo” (rocchetto, spola), sul quale un tempo le nostre nonne avvolgevano il filo che poi serviva per cucire o per fare maglioni, guanti, piccole coperte e sciarpe.

San Paolo sottolineava che il Capitolo è sempre quello: Lui. l’Unico, l’Eterno, Colui che era che è e che verrà. Ma quel Capitolo non serve a nulla se su di esso non si annoda un filo. Noi siamo gli invitati a fare un giro di filo ogni anno attorno a quel Capitolo; un giro di filo della mia vita, della vita della mia comunità; all’inizio ai primissimi giri quel legame tra il Capitolo ed il suo filo, è fragile, debole; basta un fruscio di vento o un piccolo strappo per separarli e farci tornare da capo; ma quando, anno dopo anno, i giri di filo aumentano, esso si aggrappa sempre più attorno al Capitolo, ed allora quel legame si fortifica e quel filo non si sfila più né al primo soffio di vento, né a strappi più violenti e forti. Non lo molla più.

Un giorno si presentò a me un giovane per iniziare il percorso per sposarsi nel Signore e mi disse “Sa, io credo, ma mi sembra che Dio non mi dica più niente e non sappia più di niente nella mia vita!” Gli risposi: “Da quanto tempo non vai più a Messa, non frequenti la Chiesa, non preghi? Da quanto tempo non fai più il tuo giro di filo attorno al Capitolo?”. Mi rispose che ormai da più di 15 anni non frequentava più, ma colse cosi bene il paragone che alla fine mi disse: “Guardi non se più neanche se il mio filo ancora attaccato a quel Capitolo”.

Questo è il senso dell’anno pastorale: raccogliersi soli o in famiglia ogni giorno per una preghiera, ritrovarsi insieme ogni domenica per celebrare. Quel Capitolo, cioè l’Amore di Dio per me, è sempre li: fermo, sicuro, stabile; ma se io non vivo il mio giro di filo attorno a Lui nell’abbraccio della Parola, dell’Eucarestia e dei fratelli, soprattutto dei più poveri, sarà dura che possa restare attaccato a Lui, e sarebbe assolutamente normale che non mi dica più niente.

Solamente l’ “aggrappo” a Lui ci tiene ancorati al sicuro, anche rispetto agli strappi delta vita, e se qualcuno nella sua fatica si aggrappa a noi, non lo evitiamo perché non sappiamo cosa dirgli oppure perché può strappare quel poco che rimane di noi, ma possiamo essere filo forte che può sostenere il fratello in difficoltà, e passargli quel filo di speranza che ogni tanto nella vita, smarriti, cerchiamo. Il presente calendarietto pastorale, se volete, nelle nostre case o nei nostri uffici, può suggerirci anche solo questo; c’è un giro di filo che tutti possiamo fare e c’è un Capitolo a cui tutti siamo legati e che ci sostiene; e perché non puoi essere tu quel filo a cui qualcuno della comunità o la comunità stessa desidera aggrapparsi perché quel giorno, quel tempo, per lui, per lei è un giorno difficile?

don Claudio Visconti